Il potere commerciale e logistico del packaging.
Packaging: definizione e a cosa serve.
Packaging è il termine inglese utilizzato per identificare l’imballaggio di un prodotto, in poche parole il suo confezionamento e la sua protezione. Tuttavia negli ultimi anni, il concetto di packaging comprende anche il progetto di vendita della merce. L’imballaggio non è più, quindi, fine a se stesso e a mantenere l’integrità dei prodotti, ma è immancabilmente anche uno strumento di marketing e pubblicità. Gli imballaggi coprono, quindi, due funzioni: una funzione di marketing e una logistica. Nel primo caso s’intende la capacità e possibilità del packaging di aggiungere valore al prodotto contenuto, sia tramite l’uso di forme e colori, sia tramite l’aggiunta di informazioni per il consumatore; nel secondo caso, si fa riferimento alla prima funzione del packaging, ossia quella di organizzare le merci, proteggerle, renderle identificabili e trasportabili fino al consumatore finale. In quest’ultimo caso, è necessario ribadire che un imballaggio al fine di ricoprire il suo compito deve essere in grado, oltre che di contenere e proteggere il prodotto, anche di suddividerlo, ossia di renderlo disponibile a diversi livelli della catena distributiva in qualità e peso variabili. Infine, tutti i packaging devono essere utilizzati dal consumatore con il minimo dispendio di energie e devono adottare una simbologia non ambigua.
Packaging: materiali e tipologie.
Gli imballaggi possono essere realizzati con vari materiali, a partire dai più comuni, come la plastica e la carta, fino ad arrivare a quelli più ricercati, come il vetro e il legno.
In ogni caso, il denominatore comune è che siano facilmente trasportabili e smaltibili. Capiamo bene come la scelta dei materiali venga dettata sia da un gusto estetico, ma anche, e soprattutto, da un gusto tecnico.
Gli imballaggi possono essere primari, secondari o terziari.
Gli imballaggi primari contengono i prodotti e finiscono direttamente nella mani del consumatore, tra questi menzionaniamo, per esempio, i pacchetti di frutta e verdura e le bottigliette di plastica. In questo caso, la tipologia di materiale utilizzato influenza la resa della conservazione e della qualità del prodotto. Per legge, l’imballaggio primario deve garantire la presenza della marcatura obbligatoria, al fine di tutelare ed informare il consumatore.
L’imballaggio secondario contiene più imbalaggi primari e, nel caso in cui sia esposto per la vendita, deve catturare l’attenzione del consumatore. Confezioni di questo tipo sono per esempio i sacchetti multipack, come quello delle patatine o delle confezioni formato famiglia.
L‘imballaggio terziario è quello più funzionuale: contiene più imballaggi e ha il fine di proteggerli durante la fase di trasporto dalle aziende produttrici ai rivenditori.
Come realizzare un buon packaging, la nostra offerta.
Abbiamo capito che, se doteremo i nostri prodotti di un buon packaging, andremo a migliorare la percezione del brand e, di conseguenza, andremo ad aumentare le vendite.
La nostra azienda si impegna quotidianamente ad aiutare i venditori nel poter presentare al meglio i loro prodotti.
Per questo, offriamo un preventivo gratuito e una consulenza privata per raccontare la nostra offerta e il nostro modo di lavorare.
In breve, i lavori che richiedono manodopera a basso costo vengono esternalizzati presso la nostra struttura, mentre i lavori ad alta specializzazione o che necessitano di apparecchiature specifiche sono svolti nella nostra sede.
Eseguiamo tutte le tipologie di packaging, tranne gli imballaggi di primo tipo per prodotti alimentari e organici. Inoltre, ci teniamo ad utilizzare un’ampia gamma di materiali di qualità e ci occupiamo anche dell’etichettatura di bottiglie già confezionate.
